Nel momento in cui l'Arabia Saudita presenta al mondo una "proposta di pace" giudicata da molti interessantissima, può essere utile esaminare che cosa scrive sugli ebrei un autorevole quotidiano di quel paese. Leggendo larticolo riportato qui sotto si potrà capire perché gli israeliani non si fidano molto delle promesse degli arabi.
M.C.
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SANGUE UMANO PER SACRIFICI RITUALI: TORNA LA VECCHIA ACCUSA
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Come gli ebrei usano il sangue degli adolescenti per i dolci di 'Purim'
In un articolo pubblicato pochi giorni fa dal quotidiano filogovernativo saudita Al-Riyadh, il Columnist Dr. Umayma Ahmad Al-Jalahma dell'Università King Faysal di Al-Dammam ha scritto un commento in merito alla "Festività ebraica del Purim."
Di seguito sono riportati alcuni brani dell'articolo.
Un ingrediente per la festività ebraica è il sangue umano dei giovani non ebrei
"Ho deciso di [parlare] della festività ebraica del Purim perché si celebra in marzo. In questa festività si mescolano pericolose tradizioni che senz'altro vi faranno inorridire e mi scuso se qualche lettore resterà allibito da quanto dirò."
"Durante questa festa, l'ebreo deve preparare dei dolci molto speciali con un ripieno che non solo è raro e costoso, ma non si riesce a trovare in tutti i mercati nazionali e internazionali."
"Purtroppo, non si può fare a meno di questo ripieno, né sostituirlo con un surrogato alternativo. Per questa festività, il popolo ebraico deve procurarsi sangue umano per consentire alle autorità religiose di preparare i dolci della festa. In altre parole, l'usanza non può essere rispettata senza lo spargimento di sangue umano!!"
"Prima di entrare nei dettagli, vorrei chiarire che lo spargimento di sangue umano per preparare i dolci di Purim è un fatto assodato, storicamente e legalmente, nel corso della storia. Questa è stata una delle principali ragioni della persecuzione e dell'esilio degli ebrei in Europa e in Asia in vari periodi della storia".
"Questa festività [Purim] comincia con un digiuno, il 13 marzo, perché la giudea Ester aveva promesso di digiunare. La festa continua il 14 marzo; durante questa festività gli ebrei indossano maschere e costumi carnascialeschi, bevono fiumi di alcol ed eccedono con la prostituzione e l'adulterio. Tra gli storici musulmani questa festività è nota come la festa delle Maschere".
Come gli ebrei si procurano il sangue dalle loro giovani vittime
"Chi era Ester, e perché gli ebrei la santificano e agiscono parimenti, lo spiegherò in dettaglio nel prossimo articolo di martedì prossimo, se Allah vuole. Oggi, vorrei dirvi da dove viene prelevato il sangue per essere utilizzato nella produzione dei dolci in omaggio alla festa. Si tratta di una procedura speciale? Come si fa?"
"Per questa festività, la vittima deve essere un adolescente maturo che sia, ovviamente, un non-ebreo, ovvero un cristiano o un musulmano. Il sangue viene prelevato e fatto essiccare in granuli. Le autorità religiose mescolano questi granuli nella pasta usata per i dolci; i granuli possono anche essere conservati per la festa successiva. Al contrario, per la macellazione di Pesah, in merito alla quale ho intenzione di scrivere un articolo uno di questi giorni, viene utilizzato il sangue di bambini musulmani e cristiani di meno di 10 anni, e il rabbino può mescolare il sangue [nella pasta] prima o dopo la disidratazione."
I vampiri ebrei gioiscono delle loro azioni
"Adesso voglio spiegare come viene prelevato il sangue. A tal fine, si utilizza un barile tempestato di aghi; si tratta di un barile, grande come un corpo umano, con aghi estremamente affilati collocati su tutto il perimetro dello stesso.
[Questi aghi] perforano il corpo della vittima non appena viene adagiata nel barile."
"Questi aghi entrano in azione, e il sangue della vittima fuoriesce molto lentamente. Così, la vittima soffre pene indicibili, pene che procurano grande gioia ai vampiri ebrei che monitorano attentamente ogni dettaglio della fuoriuscita del sangue con un amore ed un piacere che difficilmente riusciamo a comprendere".
"Una volta eseguita questa barbara operazione, gli ebrei prendono il sangue prelevato nella bottiglia collocata nella parte inferiore del barile imbullettato di aghi e l'autorità religiosa ebraica manda in estasi i suoi correligionari durante la festa quando serve i dolci contenenti sangue umano".
Esiste un altro modo per prelevare il sangue: la vittima può essere massacrata alla stregua di una pecora ed il suo sangue viene raccolto in un contenitore. Altrimenti, le vene della vittima possono essere recise in vari punti, lasciando che il sangue fuoriesca dal suo corpo."
"Questo sangue viene raccolto - come detto in precedenza - dal "rabbino", che è specializzato nella preparazione di questo tipo di dolci".
"La razza umana si rifiuta persino di guardare questi dolci ebraici, lasciamo che siano loro a prepararli e a consumarli!"
(MEMRI, 13.03.02, Dispatch No.354)
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LE VERE INTENZIONI DELL'AUTORITA' PALESTINESE
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~L'Autorita' Palestinese aveva consapevolmente scarcerato una "bomba vivente"
Mohammed Hashaika, il terrorista che si e' fatto esplodere il pomeriggio di giovedi' 21 marzo 2002 nel centro di Gerusalemme provocando la morte di tre israeliani e il ferimento di quasi cento persone, era un personaggio ben noto ai servizi di sicurezza israeliani e palestinesi.
Nato a Talusa (presso Nablus) nel 1981, Hashaika era stato arrestato a meta' febbraio scorso dai servizi di sicurezza palestinesi sulla base di informazioni che indicavano la sua intenzione di compiere un attentato terroristico suicida.
Durante le indagini e gli interrogatori, Hashaika aveva effettivamente confermato la propria intenzione di compiere un attentato nel centro commerciale della citta' israeliana di Ra'anana e aveva anche specificato di avere ricevuto istruzioni e una cintura esplosiva da attivisti delle organizzazioni terroristiche palestinesi Tanzim e Jihad islamica basati in Samaria settentrionale.
Hashaika aveva anche rivelato agli investigatori palestinesi il proprio coinvolgimento in un precedente attentato con autobomba avvenuto l'8 febbraio a Mei Ami.
Pochi giorni dopo averlo arrestato, l'Autorita' Palestinese ha inoltrato alle autorita' israeliane la richiesta formale di trasferire Hashaika a Ramallah, sostenendo - come gia' avvenuto in altre circostanze analoghe - che il carcere di Ramallah e' piu' sicuro e meglio controllato. Sulla base di questa motivazione, le autorita' israeliane avevano acconsentito al trasferimento.
Ora, all'indomani dell'attentato a Gerusalemme, appare evidente che Hashaika non venne trasferito, bensi' scarcerato e rimesso in liberta' da quella stessa Autorita' Palestinese che era a conoscenza delle sue criminali intenzioni.
Questa vicenda dimostra in modo inequivocabile che gli organi dell'Autorita' Palestinese preposti al mantenimento dell'ordine e della sicurezza non hanno realmente la volonta' di prevenire e impedire le attivita' dei terroristi, ma anzi decidono di scarcerarli a propria discrezione ben conoscendo la loro volonta' di compiere stragi contro la popolazione israeliana.
L'attentato di giovedi' e' stato rivendicato alla Associated Press dalle Brigate Al-Aqsa, gruppo di fuoco del movimento Fatah (presieduto da Yasser Arafat). Il venerdi' precedente, durante una trasmissione televisiva della RAI, un rappresentante ufficiale dell'Autorita' Palestinese in Italia, Ali Rashid, aveva affermato che i membri della Brigata Al-Aqsa "non sono terroristi, ma patrioti che combattono per la liberta'." Giovedi' il segretario di stato americano Colin Powell ha annunciato che gli Stati Uniti considerano le Brigate Al-Aqsa (affiliate al Fatah di Arafat) una "organizzazione terroristica straniera" come Hamas, Jihad Islamica ed FPLP.
(israele.net, 22.02.02)
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UN NUOVO "MOVIMENTO DI LIBERAZIONE"
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Riceviamo da Israele:
Il neonato movimento OLF (Organizzazione per la Liberazione di Fiume) chiede la vostra solidarietà.
Tale movimento, gemello dellOLP palestinese:
1. prende atto che il territorio di Fiume è da sempre stato italiano. Fu assegnato dall'imperialismo anglo-americano-giudaico-pluto-massonico nel 1945 alla dittatura iugoslava;
2. prende atto che a seguito di tale occupazione militare iugoslava fu perpetrata una pulizia etnica nei confronti dei cittadini italiani causando un genocidio e centinaia di migliaia di profughi che hanno diritto al ritorno, all'indennizzo, nonché alla propria patria.
Di conseguenza il neocostituito OLF organizzerà unintifada che comprenderà il tiro a segno sui civili iugoslavi e promuoverà il compimento di missioni suicide tese ad ammazzare il massimo numero di iugoslavi (chi mandiamo con la cintura esplosiva sulle spiagge iugoslave a ferragosto?).
L'OLF richiede il sostegno dei centri sociali italiani, nonché dei movimenti antiglobal e delle varie associazioni pacifiste cattoliche e non.
L'OLF pretende altresì il finanziamento delle proprie attività e dell'opera educativa sui giovani (affinché immolino le proprie vite per uccidere i civili iuguslavi) da parte della Comunita' Europea, già dimostratasi sensibile all'identico gemello movimento denominato OLP.
L'OLF sottolinea infatti che la soluzione del problema di Fiume è la stessa di quella palestinese.
Come scrive l'esimia euro-parlamentare Luisa Morgantini, l'unica soluzione possibile è:
"Sarebbe semplice riportare la calma, basterebbe che si ritirassero i
soldati israeliani dai territori occupati."
Allo stesso modo sarà semplice riportare la calma dopo l'intifada di Fiume, basterà che la Iugoslavia ceda Fiume all'Italia e ripaghi i danni. Fino ad allora la guerra di liberazione dellOLF (Organizzazione per la Liberazione di Fiume) non si fermerà.
Il fondatore dell'OLF
Deborah Fait, Israele.
P.S. A scanso di equivoci e problemi, si sottolinea che lo scritto è ironico.
In ogni caso SE HA RAGIONE L'OLP HA RAGIONE PURE L'OLF.
La situazione è esattamente uguale.
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IL FASCINO DELL'ESPERIENZA LIBANESE
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Laltro esercito di Arafat
di Zeev Schiff
La leadership palestinese di terzo piano ritiene che la violenza contro Israele abbia avuto successo e questo punto di vista non è cambiato dopo che Israele ha completato quello che è stato definito dagli israeliani il più vasto attacco di tutti i tempi contro obiettivi terroristici. Questa è la conclusione principale a cui si giunge, dopo una serie di colloqui con vari leaders palestinesi di tale livello.
Non si tratta di attivisti del Hamas, che hanno sempre sostenuto che bisogna combattere Israele fino alla morte, bensì di attivisti di Al Fatah e del Tanzim, che riconoscono in Yasser Arafat il loro capo. Sono nati e cresciuti nei Territori; alcuni di loro parlano lebraico e conoscono Israele. Essi ritengono che i successi ottenuti dai palestinesi sino ad ora siano dovuti alla violenza esercitata contro Israele ed i suoi cittadini e perciò si possa ottenere di più continuando, ed intensificando, tale violenza.
Di conseguenza, essi pensano che i palestinesi non debbano accettare un cessate-il-fuoco. Fra coloro che sostengono questa tesi vi sono attivisti che hanno già violato precedenti tentativi di mantenere la tregua e si ha limpressione che tenteranno di nuovo di ripetere le loro azioni. Vi sono differenze di enfasi nel gruppo: alcuni dicono che non bisogna accettere il cessate-il-fuoco adesso, altri sostengono che debba essere rinviato.
Quelli a favore della seconda possibilità devono ancora formulare una concezione politica formale: apparentemente, sembrano essere stati influenzati dalla teoria del Hezbollah le violenze incessanti hanno costretto Israele a ritirarsi unilateralmente dal Libano e la cosa potrebbe funzionare nei Territori. Essi pensano che tale sistema debba essere applicato in Cisgiordania ed a Gaza, ed in seguito, con laiuto degli arabi israeliani, anche nelle zone allinterno della Linea Verde.
Il fatto che la violazione della tregua porti alla fine ad una reazione israeliana e ostacoli gli sforzi americani di guadagnare lappoggio dei paesi arabi ad un attacco contro lIrak non sembra essere al centro delle loro considerazioni.
Essi sono convinti che la recente offensiva dellesercito israeliano si sia conclusa con una vittoria palestinese. Vedono nella fuga e nella resa una vittoria ed un successo e nella loro stessa morte un atto di eroismo. Le truppe israeliane hanno paura sostengono e lattacco dellesercito israeliano è stata lultima pallottola nel caricatore di Israele. I miei interlocutori non hanno dato spiegazioni al silenzio del mondo arabo (se si eccettuano le critiche ad Israele). E dubbio che le sofferenze, di cui soffrirebbero i palestinesi in conseguenza della guerra che essi auspicano, interessi veramente Arafat. Non gliene importava nulla, quando si affrettò a saltare nel letto di Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo, causando con ciò sofferenze immani ed espulsioni di massa dei palestinesi dai Paesi del Golfo.
La leadership di terzo piano, che ritiene non ci debbano essere negoziati comprensivi con Israele in questa fase, perché ciò porterebbe ad un vicolo cieco e quindi a perdere un occasione, ha anche le sue implicazioni in materia di politica interna palestinese. Essi sostengono che le trattative debbano essere rinviate, per evitare il ritorno dei vecchi negoziatori, che sono stati la causa del disastro di Oslo, dei gravi danni alla causa palestinese e delle grandi sofferenze della popolazione. Questi negoziatori dicono hanno tratto benefici personali dalloccupazione e si sono corrotti. Ora i palestinesi devono attendere che compaia una nuova generazione di negoziatori. La possibilità, tuttavia, che alcuni di loro possano - come soluzione di compromesso - entrare a far parte delléquipe negoziale, li terrorizza, poichè, in tal caso, verrebbero considerati dei traditori.
(Ha-aretz, 19 marzo 2002)