Ricordando Ahmed
Yassin
Lo
sceicco di Hamas, Ahmed Yassin ha detto in una
conferenza nel 1998: "Il primo quarto del
prossimo secolo vedrà l'eliminazione dell'entità
sionista e lo stabilimento dello Stato Palestinese su
tutto il territorio della Palestina. Il forte non
rimarrà forte per sempre e il debole non resterà
debole per sempre. Le cose cambieranno." (ICEJ,
maggio 1998 -)
Il
leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin,
sostenne apertamente l'obiettivo dello sterminio
della popolazione civile ebraica di Israele: "Attacchiamo
i civili israeliani perché per noi è come se
fossero soldati nemici".
Proclamò anche che il fine della lotta è la pura e
semplice distruzione di Israele, che nato con la
violenza, non potrà che morire con la violenza. (Il
Foglio, 03.08.2002 -)
I
capi di Al-Qaeda sono ricercati in tutto il mondo.
Viceversa i capi di Hamas agiscono tranquillamente
alla luce del sole e rilasciano interviste a chiunque
le richieda. In una di queste numerose interviste, il
quotidiano italiano "Corriere della Sera"
[2.08.2002] ha chiesto al leader "spirituale"
di Hamas Ahmed Yassin, non in una grotta ma nella sua
comoda casa nella città di Gaza, come mai Hamas
colpisca intenzionalmente dei civili come gli
studenti dell'università. Yassin ha spiegato: "Attacchiamo
i civili israeliani perché per noi e' come se
fossero soldati nemici. Per noi ogni ebreo in
Palestina è un colono, un soldato dell'occupazione".
Alla domanda se l'attentato all'universitaà di
Gerusalemme fosse la risposta all'uccisione da parte
di Israele del capo terrorista Salah Shehadeh, Yassin
ha risposto: "Noi non agiamo in questo modo, non
si tratta di azione e reazione. Non si combatte per
vendetta, ma per liberare la nostra terra".
Infine, alla domanda se Hamas si accontenterebbe di
un ritiro israeliano sulle linee pre-giugno 1967,
Yassin ha dichiarato: "Israele è nato con la
violenza, non potrà che morire nella violenza".
Al di là della retorica rivoluzionaria e sulla
giustizia, c'è una sola parola che indica con
chiarezza l'obiettivo di Hamas: genocidio.
I capi di Hamas non solo declamano l'equivalente
odierno del Mein Kampf e della Soluzione Finale di
Hitler, essi la stanno anche attuando giorno per
giorno: assassinano ebrei in quanto ebrei con
l'obiettivo di annientare lo stato ebraico.
Alla
luce di questi propositi genocidi appare abbastanza
grottesco e offensivo distinguere fra i capi "militari"
e i capi "politici" o "spirituali"
di Hamas. Che differenza avrebbe fatto se i nazisti
avessero anche gestito delle mense popolari?
Definire capo "spirituale" uno come Yassin
significa forse portare rispetto alla religione in
genere e all'islam in particolare? (israele.net, 07.08.2002
)
Il
sito web di Hamas ha diffuso estratti di un
comunicato distribuito ai giornalisti durante una
marcia organizzata da Hamas a Gaza City.
Nel documento, il leader di Hamas, sceicco Ahmad
Yassin, ha sollecitato la nazione islamica a "colpire
gli interessi occidentali dovunque, se l'Iraq viene
conquistato". Yassin ha continuato: "L'Occidente
intriso di odio, guidato dall'America, ha dichiarato
oggi una crociata contro la nazione [islamica] e
contro la fede musulmana quando si è radunato per
colpire l'Iraq".
Lo sceicco Yassin ha sollecitato il popolo iracheno a
serrare le file sotto la bandiera della Jihad, ed ha
richiesto che l'Iraq "apra i suoi confini a
tutti i musulmani del mondo in modo che possano
giocare la loro parte nella battaglia difensiva della
nazione [islamica]".
Yassin ha esortato gli iracheni a prepararsi al
martirio per amore di Allah e anche ad una resistenza
popolare di lungo periodo, perché "anche se i
nemici di Allah sono capaci di invadere l'Iraq, la
resistenza popolare può logorare il nemico e
costringerlo a indietreggiare".
Yassin ha sottolineato che "se l'Iraq viene
conquistato, la Jihad costituirà l'obbligo personale
di ogni uomo e donna musulmani, e non ci sarà altra
alternativa per i musulmani che minacciare gli
interessi degli ostili americani e occidentali e
colpirli dovunque". (Notizie su Israele 162)
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