Il frutto che Dio vuole che portiamo si presenta sotto molte forme diverse:
1.
conquistare anime
per Cristo e aiutarle a crescere.
Pr. 11 v.30, Mc. 1 v.17, 2°
Cor. 5v.20, Gv. 4 v.3, Zc. 3 v.2
Per portare frutto é necessaria la vita che
abbiamo rimanendo uniti a Gesù.
2. la santificazione = é la bellezza e il carattere di Dio che si
manifestano nella nostra vita quotidiana. 2° Cor. 7 v.1 non lo si può fare con
i propri sforzi.
3. condividere con altri ciò che possediamo. Atti 2 v.44-45, 1° Gv. 3 v.17 Per il tralcio
dare e vivere sono sinonimi; il credente non può tenere egoisticamente quello
che ha ricevuto, se dimora nella Vite, non può fare altro che dare.
4. il carattere cristiano Gal. 5:22 Sono aspetti che possiamo avere e
sviluppare solo rimanendo uniti alla Vite.
5. portare frutto in ogni opera buone. Le quali sono fatte su misura per ogni credente. 1°
Cor. 10 v.31, Ef. 2 v.10
6. lodare e ringraziare Dio Eb. 13 v.15 Con le nostre parole lodiamo e
glorifichiamo Dio.
Gesù adopera la parola dimorare per almeno 12 volte nel cap.15°.
Il vero frutto spirituale, che è prodotto dal
nostro dimorare in Cristo, và al di là di qualsiasi cosa che noi riusciamo
fare, e lo sappiamo bene.Inoltre quando c’è il frutto spirituale è Dio a
riceverne gloria. Fil. 2:12-13 Dio opera in noi, noi compiamo. Man mano che ci
sottomettiamo Dio opera in noi.
Dimorare 1-Giov. 15 v.7,10- trovare tempo da passare con
il Signore in meditazione e preghiera. Salmo1:1-2
2-Giov. 15 v.7- é importante
pregare e imparare a pregare con la Bibbia. 1°Gv. 5:14
3-confessione 1°Gv. 1:6
4-Giov. 15 v.10- portare frutto e glorificarlo
Come si
fa a sapere se dimoriamo in Cristo?
1 Portiamo frutto permanentemente (vedi
sviluppo nei 6 aspetti del primo segreto)
2 Veniamo potati dal Padre. Gv. 15:2 Cioè
il Padre recide dalla nostra vita tutte le cose che ci impediscono di portare
più frutto. E questo consiste in sofferenza. Il credente non è scoraggiato
quando il Padre recide qualcosa che gli è caro, perchè sa che riceverà in
cambio qualcosa di molto più prezioso. Viene posto a scegliere, quindi, non fra
il bene e il male, ma fra il bene e il meglio.
3 Si
prova un crescente senso di debolezza Gv. 15:5 Spesso ci troviamo in
circostanze che mettono in risalto la nostra debolezza. Dio prova i suoi figli
nei punti piû forti per far risaltare il meglio. (Abrahamo la fede, Mosè la
mansuetudine, ma un giorno perse le staffe, Pietro il coraggio, ma...), mentre Satana
il peggio in noi. Se cadiamo nei punti in cui ci riteniamo forti, chissà quante
cadute nei punti deboli! La tua debolezza è la tua forza.
4 Le
preghiere vengono esaudite. Gv. 15:7 La preghiera è il respiro e la
pulsazione della nostra vita. Meditando di più la sua Parola, veniamo
trasformati e la preghiera viene così esaudita. 1°Gv. 5:14 La preghiera è il
termometro e il termostato spirituale. Dio non ci dà sempre ciò che chiediamo,
ma ci dà ciò di cui abbiamo bisogno, quando l’abbiamo bisogno.
5 Si amano i credenti Gv. 15:9,12 L’amore
cristiano è semplicemente trattare gli altri nel modo in cui lui ha trattato
noi 1°Gv. 4:11,19, Rom. 5:5 L’amore cristiano non è un sentimento che và e che
viene, è una esperienza profonda che non muta con le circostanze o al variare
dei sentimenti. Questo amore ci consente di vedere Cristo negli altri malgrado
i loro difetti ed errori. 1°Pt. 4:8 La prova dell’amore è il sacrificio. Gv. 15:13
6 Quando
il credente dimora in Cristo sperimenta
una gioia profonda indipendentemente dalle circostanze. Consiste in una
pace profonda e una assoluta fiducia nel mezzo delle prove e delle difficoltà. Gv.15:11
Gesù pronunziò tali parole in mezzo a prove: Giuda l’avrebbe tradito, Pietro
l’avrebbe rinnegato, i suoi discepoli abbandonato, sarebbe stato arrestato,
umiliato, battuto, ceocifisso, abbandonato dal padre...tuttavia, poteva dare la
Sua gioia ai suoi discepoli. Uno dei primi sintomi che siamo caduti nel peccato
è la mancanza di gioia. 1°Gv. 1:9
Dio
stesso rispetta le sue leggi. L’uomo
disubbidendo ha fatto entrare il peccato nel mondo. E Gal.6:7-8 è valido. A
volte sembra che quando obbediamo andiamo incontro ad una serie di problemi, ma
è solo temporaneo, alla fine godremo grandi benedizioni. Es. Paolo e Sila a
Filippi.
La natura obbedisce a Dio.
L’obbedienza
coinvolge la volontà. Dimorare è
obbedire alla volontà di Dio, il che significa sottomettere la nostra volontà
alla Sua. Non bisogna fermarsi ad un’esperienza intelletuale od emotiva, ma è
la volontà il fulcro della vita cristiana. Ef. 6:6 - la migliore
descrizione di obbedienza che Dio richiede. Gv. 15:10, Gv. 6:38, Gv. 5:30,
Sl.40:8. Non c’è nulla che possa prendere il posto dell’obbedienza. 1°Sam. 15:22.
Le benedizioni che riceviamo dall’ubbidienza, non
sono una conseguenza dell’obbedienza, ma del dimorare. La nostra obbedienza
deve essere totale e incondizionata. L’obbedienza sprigiona potenza.
Esistono 3 livelli di obbedienza: possiamo
obbedire a Dio perchè dobbiamo,
questo è il livello del timore, obbediamo perchè sappiamo che se gli
disubbidiamo volontariamente, Lui ci castigherà, il timore innalza muri, non
ponti, questo non è il movente migliore.
Oppure possiamo obbedire perché ci fa comodo, per egoismo, Mtt. 19:27. Si vive
su un piano contrattuale, si obbedisce nella proporzione di ciò che Dio dà
loro, e se non ottengono ciò che vogliono se la prendono con Dio. È ben diverso
dall’amore dei 3 giovani in Dan. 3:17-18.
Oppure si puô obbedire per amore. Gv. 14:15.L’amore si concentra sul donatore e non sul dono. Gb.
13:15, Gn. 29:20, l’amore non calcola il sacrificio. Gv15:13. Amando Dio non
calcoliamoil prezzo dell’obbedienza alla Sua Parola. La conseguenza è Gv. 14:21.
Dio desidera un’obbedienza che viene dal
cuore. Dio ci ordina di amarLo e questo è possibile con Gv. 15:5. Più
l’ameremo e più Gli obbediremo. Più Gli obbediremo, più dimoriremo in Lui. Più
dimoreremo in Lui, più porteremo frutto. Più porteremo frutto, più
sperimenteremo la vera vita.
Meglio conoscerai Gesù, più l’amerai. Si inizia a
conoscerLo con la conversione e poi si continua „crescendo nella grazia e nella
conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo“ 2°Pt 3:18
È importante coltivare una giornaliera comunione
con Lui, più lo si conosce, più diventeremo simili a Lui. Inoltre conoscendo
meglio Gesù, conoscerai meglio te stesso e svilupperai il meglio di te stesso. Inoltre
più lo si conosce, più lo si ama. Gesù ci chiama „amici“, non servi; il termine
che Gesù usa per „amici“ nella letteratura greca è uguale a „confidenti di
corte“.Noi siamo amici del Re! Egli vuole condividere con noi la Sua persona e
i Suoi piani.
Inoltre possiamo rivolgerci a Lui, parlarGli,
ascoltarLo. Lc. 24:27, Sl 19:1. Avere comunione con i credenti ci aiuta
aconoscere meglio Cristo.
Man mano che il nostro amore cresce verso Cristo,
il tuo amore si purificherà verso gli altri dall’egoismo.
ROMANI 12:1-2
Mc. 1:35, Is. 50:4
I credenti di successo di tutte le età hanno
imparato questo segreto: se si vuole portare frutto per il Signore, bisogna
trascorrere del tempo con Lui ogni giorno.Ciò richiede disciplina.
Presenta
il tuo corpo a Dio. 1°Cor.9:25,27
presentaGli il tuo corpo appena ti svegli e poi alzati!
Presenta
a Dio la tua mente. Egli vuole
rinnovarla con la meditazione della Sua Parola. Abbi un programma, ma lascia a
Dio stabilire la velocità. Dai il tempo a Dio di parlarti e quando apprendi una
verità spirituale, fai che diventi parte integrante dei tuoi muscoli
spirituali. Trasformando la tua mente conoscerai meglio il Cristo.
Presenta
a Dio la tua volontà. Come?
Tramite la preghiera. Mentre preghi ti sottometti a Dio e Gli dici di fare
attraverso di te tutto ciò che Egli sa sia il meglio per te... Soggetti di
preghiera: aiutano a non ripetere le stesse cose. Prega in modo sistematico.
Presenta
a Dio il tuo cuore. Sta in
silenzio davanti a Lui nel tuo amore! AdoraLo, anche in silenzio!
Qual’é il segreto per dimorare? È obbedire:
presenta la tua volontà a Dio
Qual’é il segreto per obbedire? È amare: presenta
il tuo cuore a Dio.
Qual’é il segreto per amare? È conoscere: presenta
la tua mente a Dio.
A più riprese durante il giorno, ti accorgerai che
lo Spirito Santo cercherà di parlarti: ascoltaLo! Ci saranno occasioni
in cui il tuo cuore si eleverà a Dio: fermati e amaLo! Se dimori in Lui tutto
il giorno, Egli potrà operare in te e attraverso di te. E così che porterai
frutto.
Qualcuno ha ben detto che il Padre non è mai così
vicino al tralcio come quando lo pota. Dio può farci male, ma non ci farà mai del male!
Nella vita cristiana non bisogna sottovalutare i
peccatucci. Cantico dei Cantici 2. 15 = le piccole volpi.
2°Cor.7:1 Ci vuole diligenza e dedizione per
portare frutto alla gloria di Dio